PNIEC: il ruolo delle biomasse nel processo di decarbonizzazione

La versione definitiva del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima porta l’obiettivo di termica rinnovabile prodotta da bioenergie a 7,5 Mtep. Al 2030 copriranno oltre il 43% dell’intero calore rinnovabile prodotto.

La versione definitiva del Piano Nazionale integrato Energia e Clima (PNIEC) migliora l’obiettivo di termica rinnovabile prodotta dalle bioenergie aumentandolo da 6,1 a 7,5 Mtep al 2030. Il nuovo obiettivo è stato messo nero su bianco nell’ultima versione del documento consegnato alla Commissione europea lo scorso 1° luglio dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un risultato importante per la filiera legno-energia, che rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile in ambito termico in Italia, e che testimonia l’efficacia delle azioni di AIEL in favore di un approccio realistico, non ideologico e tecnologicamente neutro nel perseguimento della decarbonizzazione.

PNIEC: un piano ambizioso

In base allo scenario nazionale elaborato per il Piano, il contributo delle fonti rinnovabili al soddisfacimento dei consumi energetici nazionali nel settore termico al 2030 sarà pari al 35,9%. Si prevede un andamento sostanzialmente stabile dei consumi di biomassa solida, pari a circa 7,5 Mtep, e una crescita molto sostenuta del biometano e delle pompe di calore.

Ad oggi, nel settore termico poco meno del 20% dei consumi energetici complessivi proviene da fonti rinnovabili. In particolare, nel 2021 sono stati consumati circa 11,1 Mtep di energia termica da FER, di cui circa 10,7 Mtep in modo diretto (attraverso caldaie individuali, stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico) e circa 0,4 Mtep sotto forma di consumi di calore derivato (ad esempio attraverso sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse).

Bioenergie, componente fondamentale nel mix rinnovabile

Le proiezioni attuali del PNIEC indicano che le bioenergie saranno la principale fonte rinnovabile nel settore termico al 2030, coprendo oltre il 43% del calore rinnovabile: un aumento significativo rispetto al 32% previsto nella versione precedente del piano.