Valorizzare il bosco attraverso la biomassa

Il pianeta Terra produce biomassa in grandi quantitativi. L’Italia conta circa 11 milioni di ettari di boschi e foreste, circa l’1/3 della sua estensione totale. Una vera e propria risorsa che, se gestita nella maniera corretta, può portare grandi benefici in termini sia economici che energetici.

L’immaginario collettivo ha una visione distorta del concetto di “gestione delle foreste” e dello stesso funzionamento della biomassa. Troppo spesso infatti, si associa questo tipo di combustibile a idee negative, come la deforestazione, ma non esiste nulla di più sbagliato: oggi vogliamo fare chiarezza su questo punto.

Il bosco italiano cresce di 1000 m² al minuto ma, al contrario di come si potrebbe pensare, questo dato non è affatto positivo. In Italia si ha un prelievo annuo di legname 8 volte inferiore al prelievo annuo totale registrato in Europa. Dati che sottolineano come la gestione del bosco e l’utilizzo della biomassa siano completamente trascurati nella nostra nazione

Un prelievo legnoso così basso indica che le nostre foreste, risorsa economica ed energetica molto potente, versano in uno stato di abbandono. Ricavarne biomassa, e quindi combustibile, ci permetterebbe in primis di renderci autonomi da altri paesi per la produzione di energia e allo stesso tempo garantirebbe una corretta gestione e cura delle nostre aree boschive.

Con il D.Lgs 03/04/2018 n°34 “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali” in Italia viene disciplinato questo comparto con l’intento di fornire linee guida mirate alla valorizzazione di tale risorsa.

GESTIRE UNA FORESTA  VUOL DIRE:

  1. PIANIFICARE, ossia tagliare non più di quanto i boschi crescano: in Italia utilizziamo solo il 15-20 % di questa crescita che si attesta intorno ai 1000 m2 al minuto.
  2. PREVENIRE INCENDI BOSCHIVI, ossia sottrarre biomassa alla foresta in punti strategici per ridurne la pericolosità nell’ipotesi di incendio.
  3. RIPULIRE, ossia eliminare gli alberi pericolosi per l’incolumità di persone, infrastrutture, trasporti, etc… e allo stesso tempo combattere l’abbandono, estirpando biomassa morta.
  4. ELIMINARE piante che sottraggono energia ad altri alberi, al fine di ottenere esemplari più grandi e robusti. Le stesse operazioni di potatura producono grandi quantitativi di biomassa.
  5. PROTEGGERE la biodiversità, eliminando alberi per mantenere condizioni ecologiche adatte alla conservazione della risorsa foresta.
  6. COLTIVARE, ossia prevedere la piantumazione di almeno un albero per ogni albero abbattuto, nonché destinare intere aree al rimboschimento.

Tutte queste operazioni sono la base su cui poggia l’economia che coinvolge l’intera filiera agroforestale. Infatti, gestire la foresta:

  1. Crea nuovi posti di lavoro: in Italia il settore forestale dà già occupazione a oltre 100.000 persone ed è in continuo aumento . La biomassa legnosa porta opportunità di business alle imprese del territorio e all’intera filiera.
  2. Combatte l’illegalità: l’Italia è, a livello Europeo, una tra le più grandi importatrici di legname derivante da operazioni non censite. La corretta gestione della foresta porterebbe alla completa tracciabilità della materia prima, nonché allo sviluppo di BIOECONOMIE.
  3. E’ sostenibile: l’Italia è fra i maggiori esportatori di prodotti legnosi finiti e semilavorati. Queste attività che sfruttano il principio dell’utilizzo a cascata della biomassa, producono scarti di lavorazione che possono essere convertiti in prodotti come cippato e pellet, in completa sostenibilità.
  4. Contribuisce al contenimento del surriscaldamento globale: la biomassa legnosa è un biocombustibile a impatto zero in termini di CO2. Infatti la gestione della risorsa foresta genererebbe un quantitativo di biomassa che, correttamente trasformato e maneggiato, potrebbe servire per la produzione di energia pulita a basse emissioni, in conformità al concetto di economia circolare.

L’obiettivo di fondo è quello di restituire al bosco il ruolo e il valore strategico che possiede in relazione alla storia e cultura del nostro Paese, adattandolo alle esigenze ed alle necessità economiche, ambientali e sociali del nuovo millennio.

In conclusione:

(A) La foresta è una risorsa che va preservata e valorizzata, da cui trarne benefici sia economici, sia energetici, verso un futuro sempre più ponderato sull’energia rinnovabile e la sostenibilità.

(B) Si ha tanta disponibilità, ma viene mal sfruttata. Una politica che punti alla conversione energetica del proprio sistema, finalizzato allo sfruttamento delle risorse nazionali, sarebbe il giusto compromesso nel rispetto dell’ambiente e del futuro del Paese.